Vita

aspettando Capodanno

Posted in Gesù Cristo, l'io, new, tempo by raffack on 31 dicembre 2011

«Noi sappiamo nella nostra fede che Dio solo assunse la nostra natura, e nessun altro, ed è Cristo solo che abita in noi, ci guida, ci governa in questa vita e ci conduce alla sua felicità.

E così egli farà fino a che ci sarà sulla terra un’anima che deve giungere al cielo, e a tal punto che se non ci fosse nessun’anima sulla terra tranne una, egli starebbe con quella sola fino a che non l’avesse condotta nella sua felicità.

Solo per noi Egli è qui. E nel momento in cui io mi estraneo da lui a causa del peccato, della disperazione o dell’inerzia, io lascio che il mio Signore se ne stia solo, in quanto lui abita in me.

E così facciamo tutti noi, che siamo peccatori; ma anche se noi ci comportiamo così molto spesso, la sua bontà non gli consente mai di lasciarci soli, ed egli continua a dimorare in noi e con tenerezza ci scusa, e ci mantiene costantemente liberi dal biasimo davanti ai suoi occhi

Giuliana di Norwich Libro delle Rivelazioni, capitolo 80

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poeta2

Posted in l'io, new by raffack on 19 agosto 2010

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Di fronte a

questo oggetto di conoscenza,

gli occhi del poeta

si incendiano

di curiosità,

di simpatia,

di approvazione, perché nel fenomeno

vede qualcosa che garberebbe avere anche a lui,

mentre essendo

piccolo poeta quindicenne

non l’ha ancora così.


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Luigi Giussani, Si può (veramente) vivere così?

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poeta1

Posted in l'io, new, prosa by raffack on 18 agosto 2010

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Il contenuto
dell’esperienza
è la realtà.

Un uomo è innamorato
della tal ragazza: questo è un fatto,
è un fenomeno.

Il poeta va in giro con le mani in tasca
e giunge a questo fatto.

Questo fatto entra sotto il giro d’orizzonte dei suoi occhi,
cioè entra dentro l’ambito del suo conoscere.
Siccome è un fenomeno reale, diventa oggetto di conoscenza.

Questo è l’inizio del fenomeno, ma non è tutto.

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Luigi Giussani, Si può (veramente?!) vivere così?

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pond

Posted in l'io, new, prosa by raffack on 15 agosto 2010

Tutto ciò che esiste si riflette nella conca apparentemente piccola, ma così intensamente luminosa da essere tendenzialmente infinita, della nostra coscienza presente.

Luigi Giussani, Si può (veramente?!) vivere così?

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giacobbe2

Posted in l'io, new, poesia, tempo by raffack on 13 agosto 2010

come l’occhio

che della sua chiara sostanza impregna la realtà

e la trasforma –

anche se non la libera mai dal battito del tempo umano.

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Ma quando questa realtà, con tutto il suo peso,

si piega su di me, e mi piomba addosso

allora si riempie di pensiero e scende su quel fondo dell’uomo

su cui cammino di rado, che invero non conosco,

(pur sapendo che oltre quello non posso scompormi perché la visione e l’Oggetto totale hanno quell’abisso.)

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Di rado ne discuto ma sempre ne traggo conclusioni

Sul peso specifico del mondo e sulla mia stessa profondità.

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Karol Wojtyla, Il sapore del pane, PENSIERO – STRANO SPAZIO

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