santi innocenti
Così dice il Signore: “Una voce si ode da Rama,
lamento e pianto amaro:
Rachele piange i suoi figli,
rifiuta d’essere consolata perché non sono più”. Geremia 31,15
In ricordo dei 20 bambini della Sandy Hook Elementary School di Newtown, Connecticut.
Auguri
«…E’ Gesù l’importante. E Gesù non è né Creatore, né Creatura: è tutt’e due!
È anche creatura e pur rimane la consistenza di tutte le cose perché è Dio, è la consistenza degli alberi, dei fiori, dei cieli, delle montagne, dei laghi».
Luigi Giussani
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winnie the pooh
Per far uscire questo grassoccio piccione dalla casetta di Robin il pettirosso ho dovuto versargli una caraffa d’acqua sulle penne della coda.
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Asia Bibi dalla sua cella: «Scrivete al presidente pachistano»
«… Amico o amica a cui scrivo, non so se questa lettera ti giungerà mai. Ma se accadrà, ricordati che ci sono persone nel mondo che sono perseguitate a causa della loro fede e – se puoi – prega il Signore per noi e scrivi al presidente del Pakistan per chiedergli che mi faccia ritornare dai miei familiari».
Con queste parole Asia Bibi, condannata a morte e detenuta da oltre 1.270 giorni in attesa della sentenza definitiva, conclude la lettera che «Avvenire» ha pubblicato sabato 8 dicembre.
«Avvenire» si fa intermediario della raccolta di lettere: è possibile scrivere all’indirizzo e-mail asiabibi@avvenire.it per aderire all’iniziativa, rivolgendosi, nel testo del messaggio, al presidente del Pakistan, Asif Ali Zardari, sollecitando un intervento a favore di Asia Bibi, inserendo i propri dati anagrafici completi.
DI SEGUITO UNO SCHEMA DI MESSAGGIO, PER CHI VUOLE INCOLLARLO SULLA MAIL
Io sottoscritto NOME COGNOME CITTA’ aderisco all’appello per la liberazione di Asia Bibi.
Chiedo al presidente del Pakistan Asif Ali Zardari di intervenire a suo favore.
I, the undersigned, adhere to the call for the release of Asia Bibi, a young woman sentenced to death in Pakistan with a specious charge of blasphemy and now in jail because of her faith.
I ask the president of Pakistan, Asif Ali Zardari, to act in her favour.
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Il manto di Maria
Per festeggiare Maria ecco un storietta che raccontava Padre Pio.

Un giorno Gesù si rese conto che in Paradiso c’era qualcuno che non aveva tutte le carte in regola. Si recò da san Pietro ad avvisarlo, ma Pietro gli rispose che faceva buona vigilanza e che gli sembrava impossibile. «Va bene, comunque stai più attento», gli disse Gesù.

Pietro fece maggior attenzione ma gli parve proprio che tutto funzionasse a dovere.

Poco dopo Gesù tornò a lamentarsi: «Pietro, ho visto ancora gente un po’ strana… come è possibile che ti passino sotto il naso?!»

Il povero san Pietro introdusse controlli più severi e venne così a scoprire che l’unica persona che entrava ed usciva liberamente era la Madonna. Si guardò bene dal fare domande alla Madre del Signore, ma, tenendola d’occhio, notò che all’uscita il suo bel manto scendeva lineare fino ai piedi…

… mentre al rientro si gonfiava come una vela al vento. Decise comunque di non dir nulla e continuò a controllare gli Angeli custodi e i Santi Patroni.
Quando però Gesù lo richiamò per la terza volta: «Pietro, tu rischi che io ti tolga le chiavi del Paradiso», Pietro decise di manifestargli i suoi dubbi: «Maestro, io mi sono fatta un’opinione di chi sia che fa entrare quella gente a cui alludete, ma credo che non ci possiamo far niente. Né io né voi». «Davvero? – rispose Gesù – Come è possibile?».
«Innanzitutto – spiegò san Pietro – ho scoperto che la vostra mamma ha un duplicato delle mie chiavi, così che esce ed entra quando desidera.»
«E poi ho notato che quando rientra il suo manto è troppo gonfio: per me è in quel momento che lei fa entrare chi vuole nascondendoli ai miei occhi».
E, come pensava san Pietro, Gesù potè solo dire: «Se è così, lasciamo le cose come stanno!».
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