Vita

L’umanità di Cristo è la nostra felicità

Posted in Gesù Cristo, new by raffack on 7 gennaio 2012

«Natale: ecco il paradiso» così sant’Antonio da Padova ha iniziato l’omelia del Natale: ecco il paradiso. Quando duemila anni fa a Betlemme Maria l’ha partorito: ecco il paradiso.

Perché la legge indica dov’è la felicità. La legge e i profeti hanno indicato dov’è la felicità: «Il mio bene è stare vicino a Dio» (Sal 72, 28). Ma un conto è saperlo e un conto è viverlo. Un conto è sapere dov’è la felicità e un conto è essere felici, un conto è sapere la strada per andare alla felicità e un conto è camminare sulla strada che porta alla felicità. E se l’uomo è ferito mortalmente sul ciglio della strada – come l’immagine della parabola del buon samaritano documenta (cfr. Lc 10, 25-37) – da solo non può camminare verso la felicità.

La legge è buona, indica la strada. Ma c’è un mare, dice ancora Agostino, c’è un mare infinito tra la legge che indica la felicità e la felicità. L’uomo non è capace di attraversare questo mare.

Duemila anni fa, allora, la felicità è venuta: ecco il paradiso. La felicità è venuta: non più promessa, non più indicata come termine del cammino umano. La felicità è venuta, il paradiso è venuto. È venuto nella carne così che fosse visto, così che fosse toccato, così che fosse abbracciato. Così che Agostino potesse dire: «Io sapevo che la felicità era Dio, ma non godevo di Te  finché umile non abbracciai il mio umile Dio Gesù».

Non Dio destino lontano, ma Dio fatto bambino, piccolissimo bambino: così il paradiso, la felicità è venuta incontro, così la felicità si è fatta vicina, così si è fatta a portata di occhi, a portata di cuore, a portata delle mani che la possono abbracciare.

Tratto da L’Umanità di Cristo è la nostra felicità di don Giacomo Tantardini, supplemento a 30 Giorni n.11-2011

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